Fab(b)ian: alla base del cognome ritroviamo il nome personale Fabiano, ripreso in epoca rinascimentale dall'antico nome latino “Fabianus”, diventato nome personale nell'età imperiale. I personaggi più famosi in territorio sangiorgese provenivano da Busiago con Felice del fu Giuseppe, nato il 23 dicembre 1795, che era approdato in paese in qualità d’agente dei patrizi Bembo, subentrando poi nella tenuta del palazzo e delle pertinenze dello stesso.
Fabris: alla base di questo cognome ritroviamo il nome di mestiere Fabbro. I primi Fabris ad essere censiti in territorio sangiorgese appartengono ad una famiglia legata alla borghesia terriera e gravitante nell’area politica ed economica dei Morosini, per conto dei quali fungevano anche da agenti personali. Da allora fu tutto un susseguirsi di ceppi familiari che immigrarono ed emigrarono nel territorio sangiorgese. Nella prima metà dell’Ottocento due nuclei provenivano da S. Giorgio delle Pertiche e da Campo San Martino.
Facco: questo cognome sta ad indicare nell'idioma locale il rinvio al toponimo Facca, località posta a sud di Cittadella (PD). Non è chiaro, però, se è la località a mutuare l’etimo dal cognome o viceversa.
Il cognome è presente in territorio sangiorgese sin dalla prima metà del Seicento, nella località di Sant’Anna Morosina. I Facco attualmente portano il soprannome Sèsaro a S. Giorgio in Bosco.
Faedo: alla base, come determinazioni del luogo di residenza o di provenienza, vi è il toponimo “faggeto” nelle versioni dialettali faèto, faèdo.
Fagan: per l’etimologia cfr. la voce Faedo. I Fagan sangiorgesi portano il soprannome Beuco.
Faggi: per l’etimologia cfr. le voci Faedo e Fagan.
Fantin: l'origine etimologica del cognome, peraltro assai diffuso nel nord dell’Italia, é da porre in relazione con il nome di fante, che deriva da infante nel senso di bambino, oppure di ragazzo giovane. Nel corso del medioevo il termine é passato ad indicare il grosso degli eserciti formato da soldati a piedi e male equipaggiati.
Fantinato: per l’origine etimologica si veda la voce Fantin. Il primo documento in cui si trova un Fantonato in zona, è l'estimo generale dei cittadini di Castelfranco del 1548. In questo tale Menego Fantonato compare più volte in qualità di fittavolo del cittadino di Castelfranco Giangiacomo Luchiaro.
Faresin: alla base vi sono nomi derivati da originari soprannomi, formati da farina e dai suoi derivati, riguardo al mestiere della persona così denominata o altre caratteristiche.
Fasan: il significato di tale cognome può essere di duplice natura. Infatti, può essere ricollegato al mestiere della filatura e più precisamente all'arnese che nel passato era utilizzato allo scopo, in altre parole il fuso, ma anche, e più probabilmente, al mestiere del “fasanaro”, in pratica dell’allevatore di fagiani. Attività, quest’ultima, ben documentata anche nella contea di Sant’Anna Morosina. L’origine storica dei Fasan va identificata con l’antica località di Campretto di S. Martino di Lupari, dove i primi documenti identificano l’idioma con la forma Fasana fin dal ‘300 e, nel Cinquecento, col definitivo Fasan attribuito ad una presenza sempre più radicata di vari nuclei familiari contraddistinti dallo stesso cognome.
Fassina: etimo facilmente riconducibile alla voce “fascina”, con riferimento all’unità di misura della “legna piccola”, ossia minuta, che fin dal medioevo era utilizzata nei contratti agrari e di vassallaggio feudale. I Fassina sangiorgesi portano il soprannome Bisbai.
Favaretto: il cognome deriva dal soprannome e nome di mestiere fabbro, nel passato assai diffuso perché forniva gli strumenti indispensabili per l'agricoltura e per gli eserciti. L’etimo si riscontra a Sant’Anna Morosina sin dalla seconda metà del Seicento con la forma semilatina “Favreti”.
Favarin: se è vero che il cognome Favaro o Favero compare in territorio di Villa del Conte fin dal Trecento, prima di arrivare al diminutivo Favrin e poi Favarin ad Abbazia Pisani, occorre arrivare al 1655 con Paulo del fu Zuanne. Verificando la presenza di differenti forme cognominali derivate dalla voce “Fabbro” in territorio comitense e abbaziale prima e durante il Seicento, appare arduo stabilire con certezza se la dizione Favarin derivi genealogicamente da ceppi indigeni o immigrati da altre località. Di certo, ci troviamo di fronte al diminutivo di Favaro, cioè del lavoratore del ferro, il fabbro. Progressivamente i Favarin si concentrarono in una zona di confine fra Lovari e Abbazia Pisani, in Via Cà Brusae, dove risiede ancora il ceppo antico della famiglia.
Favaro/Favero: queste forme possono avere due derivazioni etimologiche e storiche. Può scaturire dalla trasformazione d’originari nomi, soprannomi o nomi di mestiere, formati da “fava”, come erba e legume commestibile, o dai derivati, come prodotti e piatti vari, o da toponimi che denominano località con coltivazioni di fave, come, tra i più importanti: (ad esempio Favara in provincia di Agrigento, Favaro in provincia di Vicenza, Favaro Veneto in provincia di Venezia, Favari in provincia di Torino).
L’altra e più probabile origine locale dei due cognomi in questione fa sicuro riferimento al soprannome e nome di mestiere fabbro, che nell'area regionale veneta era indicato il “favaro”. I Favaro sangiorgesi documentati almeno dal ‘600, portano il soprannome Morèjo e Bessego, i Favero, invece, sono detti Menegàe, Fudi e Chijaròeo.
Felicetti: alla base vi è il nome Felice, che continua il “cognomen” latino Felis-Felicis che significa felice.
Fernandez: cognome diffuso nel sud Italia, d’origine spagnola. Il patronimico in “–ez” significa “figlio di”, mentre il suffisso deriva dal nome personale d’origine germanica Fernando.
Ferraro/i: tale forma onomastica, come si può facilmente comprendere, ha alla base nomi e soprannomi di mestiere derivati da ferro già molto comuni nel medioevo.
Ferrazzo: alla base vi sono nomi e soprannomi di mestiere, formati o derivati da “ferro”, già documentati nel medio evo.
Ferronato: questa forma onomastica è presente in territorio sangiorgese, luparense, sangiorgese e limitrofo. I Ferronato presenti a Villa del Conte e Abbazia Pisani (anni ’30 del Novecento) si erano spostati da S. Martino di Lupari, dove erano approdati nel 1851 provenendo da S. Croce Bigolina, in seguito al matrimonio di Bortolo con tale Beatrice Polo, di professione “servo”. Il cognome, in ogni caso è tipico dell’area Bassanese e Romanense, non a caso, infatti, tanto la madre di Bortolo che sua moglie, provenivano da Rosà (VI). Sul significato del cognome si possono fare più ipotesi, potrebbe derivare dal termine longobardo Farra o, più probabilmente, da idiomi e soprannomi derivati dal ferro.
Figaro: cognome presente nell’area di Campretto di S. martino di Lupari. Ha alla radice la voce fico, pianta da frutto che doveva essere particolarmente presente nella zona e ad Abbazia Pisani dove esiste un antico corso d’acqua, già sfruttato per l’energia idraulica nel ‘700 dai Remondini di Bassano, denominato Figaro.
Filoso: è un idioma che sembra avere alla base l’aggettivo “filoso”, ossia ricco di nulla, costituito, formato da una realtà visibile e concreta. Il ceppo sangiorgese ha il soprannome Bressan.
Finato: cognome che ha alla base il nome “Fino”, ipocoristico aferetico di diminutivi e vezzeggiativi di nomi personali terminanti in “– fino”, come Serafino. I Finato sangiorgesi portano il soprannome di Campanareto e sono originari di Loreggia.
Fior: all’origine del cognome troviamo il nome personale Fiore, oggi in disuso, ma in passato abbastanza frequente, specie come attribuzione femminile.
Il ceppo familiare dei Fior, a prescindere dai diversi soprannomi in cui si trova classificato, ha come luogo d’origine dei cognomi analoghi presenti in zona S. Martino di Lupari, dove appare documentato fin dal Cinquecento. Sul finire del Seicento (1688), la famiglia di Domenico Fior detto Caraffa e Betta si trasferisce nella località del Restello, dove rimarrà per qualche tempo al soldo dei Soranzo. Il soprannome caratteristico dei Fior sangiorgesi, “Caraffa”, tradisce con tutta evidenza la loro derivazione luparense. Molto tempo dopo, nel 1876, emigra ad Abbazia Pisani un altro ramo luparense dei Fior, quello detto Santonin (Santolin) che proveniva da Campagnalta. All’origine del cognome troviamo il nome personale Fiore, oggi in disuso, ma in passato abbastanza frequente, specie con attribuzione femminile.
Fiscon: forma onomastica tipicamente veneta, derivata dall’accrescitivo del sostantivo fischio.
Fontanella: cognome formato da toponimi, e dai relativi etnici, che hanno alla base il termine “fontana”, con evidente riferimento ad un qualche legame a fonti, sorgenti d’acqua e i loro derivati.
Forestan: cognome che ha alla base il veneto “foresto”, ossia forestiere, straniero. E’ derivato dal tardo latino “forestis”.
Franceschetto: il significato di tale cognome deriva come quello di Francesco dal toponimo “Francia”, con riferimento a persone che originariamente avevano a che vedere con quello stato per i più svariati motivi. I Franceschetto sangiorgesi hanno il soprannome di Morti.
Franceschini: l’etimologia è la stessa di Franceschetto. I Franceschini sangiorgesi sono detti Ciodo.
Frasson: tale forma cognominale sembra derivare dal dialettale veneto “Frassar”, che significa razzolare, portare confusione, scompiglio. Il cognome è molto diffuso nell’Alta Padovana e in particolare nel Cittadellese.
Il cognome è presente in territorio sangiorgese sin dalla prima metà del Seicento nella località di Sant’Anna Morosina. Parallelamente s’incontrano altri rami dello stesso ceppo, documentati nel 1665 con i fratelli Girolamo e Zuane di Pietro, che sono fittavoli dei nobili Capodilista nella vicina Contea del Restello. Nel 1784, un ramo della famiglia è contrassegnato dal soprannome Olivo, nel 1851 incontriamo la variante immigrata Manolo. Attualmente esistono due soprannomi affibbiati ai Frasson sangiorgesi: Burìci e Ronca.
Verso la metà degli anni Cinquanta del Novecento si trasferisce ad Abbazia Pisani una famiglia oriunda da Camposampiero.
Frezza: alla base del cognome sembra esserci il veneto “frèza”, col significato di freccia.
Frison: alla base vi è il nome personale germanico “federico o Federigo”, documentato in Italia dopo il Mille. Il nome germanico è formato da “frith-“, che significa pace, amicizia, e “rikia-“, che fa riferimento al signore, principe potente. Il significato sarebbe dunque “potente nella pace, signore della pace, che assicura la pace. I Frison sangiorgesi hanno due soprannomi: Caretina e Resta.
Frumento: cognome che ha alla base originari soprannomi e nomi di mestiere formati da “frumento” e dai suoi alterati e derivati.
Furian: è un cognome derivato dalle voci venete e friulane “furlan”, ossia friulano, in altre parole abitante e oriundo del Friuli.
Furlan/i: per l’etimologia del cognome cfr. Furian. Il cognome è documentato a Sant’Anna Morosina fin dal 1619, ma era presente già da qualche tempo in tutta la limitrofa area abatina e luparense.
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