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venerdì 13 luglio 2012

Cognomi V

Vanzetto/i: della medesima origine onomastica sono Vanzetto presente in varie regioni ma con la massima concentrazione nel veneto e in particolare nelle province di Padova, Venezia,Vicenza e Treviso. Vanzetti, assai più raro, è presente soprattutto in Piemonte, nelle province di Torino, Cuneo e Vercelli.

Vardanega: è presente solo nelle regioni del centro nord con la concentrazione massima a Possagno e i limitrofi comuni del pedemonte trevigiano. All’origine potrebbe esserci il toponimo longobardo Warda.

Vazzola/ler: hanno origine dal toponimo trevigiano Vazzola. Il primo è diffuso in Veneto, Lombardia e Piemonte ma soprattutto nelle province di Venezia e Treviso, il secondo in Veneto, Friuli e Lombardia con punte assolute nelle stesse province di Vazzola.

Vecelli/io: di probabile origine dall’aggettivo vecchio. Vecelli è molto raro e presente a Thiene ma non solo, Vecellio e tipicamente cadorino. Il personaggio più famoso è senz’altro il pittore cadorino Tiziano Vecellio.

Vedelago: il cognome compare per la prima volta in seguito al trasferimento in paese, nel 1885, del giovanissimo Domenico che proveniva da S. Alberto di Scandolara. Nel 1910 si sposava con Buzzo Valentina: ha così origine la discendenza dei Vedelago di Abbazia Pisani. Il significato del cognome ha origine dal toponimo Vedelago (TV).

Vedova/to/tto/ti: derivati tutti dal termine vedova oppure dalla frazione di Camposampiero (PD) Vedovato. Vedova è tipico di Veneto, Lombardia e Friuli essendo diffuso soprattutto nel trevigiano e veneziano. Vedovato è diffusissimo nelle stesse regioni ma con punte elevate a Venezia e Padova. Vedovatto, assolutamente raro, deriva da errore di trascrizione di Vedovato ed è censito a Pordenone e Torino. Vedovati è molto diffuso in Lombardia, nel bergamasco.

Vedovato: cognome veneto, frequente specialmente a Venezia e provincia, rappresenta un originario matronimico formato da "védova" cioè "figlio della vedova". Questo cognome é presente a Borghetto (PD) fin dalla seconda metà dell'Ottocento.

Velo/llo/lli: sono tutti cognomi che sparsi per la penisola originano da Iacovello o Iacobello, nel Veneto invece hanno origine da toponimo Velo d’Astico (VI). Velo è presente nelle regioni del nord e soprattutto in Veneto, nelle province di Vicenza, Treviso e Padova. Vello è censito soprattutto nel veneziano, ma anche nel bellunese e nel trevigiano. Velli è tipico del Lazio e della Lombardia.

Veltre/i/o/oni: cognomi di probabile derivazione dal veltro, prezioso cane da caccia medioevale già citato da dante nella Divina Commedia. Veltre è tipico della Calabria e della Campnai e con rare presenze in tutte le altre regioni. Veltri è estremamente diffuso in Calabria e dovrebbe derivare da un’errata trascrizione di Veltre. Veltro è poco diffuso e tipico della Calabria e della Toscana. Veltroni è tipicamente toscano.

Vendrame/i/in/ini/metto: tutti dal personale teutonico Bertramo e Beltramo. Sono diffusi fin dal medioevo soprattutto nel Veneto e nel Friuli. Vendrame è proprio tipico delle due regioni menzionate, lo stesso il diminutivo Vendramini che però è più frequente il Veneto e Lombardia. Vendramin e vendramini sono diffusissimi nelle tre regioni elencate. Vendrametto invece è molto raro e censito nel veneziano e poco più.

Venere/i/o: forse da toponimo pistoiese, in ogni caso Venere è poco frequente e presente in Puglia, Campania e Piemonte, Veneri è molto diffuso in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Lazio. Venerio è assai raro e presente solo in Campania, Piemonte, Lombardia e Veneto.

Venier/i: forse dal personale latino Venerio, nato di venerdì, cognome noto per la nota famiglia patrizia che tanti personaggi diede alla storia del dogado veneziano. Venieri è invece diffuso in Emilia Romagna, Lombardia, Marche e, con minor presenza, in altre regioni d’Italia.

Ventura/ato/ati: Ventura deriva dai nomi augurali tipo Bonaventura, buona sorte o che ti sia favorevole la vita, ma non è da escludere un riferimento a cognomi affibiati a orfani e trovatelli. Ventura è diffuso in tutta Italia con punte massime Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia, Puglia e Lazio. Venturato è tipicamente veneto - Padova, Treviso e Venezia – ma con scarse presenze anche altrove. Venturati è pan italiano, ma diffuso soprattutto in Lombardia.

Ventura: è l'ipocoristico di Bonaventura, nome augurale e gratulatorio maschile che significa "che abbia e costituisca per la famiglia una buona ventura" (dove ventura ha il significato di sorte e fortuna). Il nome, e poi cognome, Bonaventura è documentato sin dal XI secolo e si diffuse nel Duecento con San Bonaventura di Bagnorea. E’ documentato a Villa del Conte (PD) nell’ottobre 1492 con tale Donato Ventura.

Venturin: è la forma diminutiva veneta del nome personale Ventura. I Venturin di Villa del Conte (PD) portavano il soprannome di "Cattapan" ed abitavano nella contrada della chiesa. Questa famiglia si sposterà il 10 marzo 1826 a S. Anna Morosina.

Venturoso: come le voci precedenti ma potrebbe derivare anche dal nome personale Avventuroso e Venturoso col significato di intraprendente, coraggioso. Venturoso è molto raro e specifico di Udine e Pordenone.

Venza/i/o/on: tutti derivati da toponimi sparsi in tutta la penisola. Venza è tipicamente siciliano e pugliese, Venzi è emiliano e lombardo, Venzo è veneto e lombardo, Venzon è tipicamente veneto – bellunese – ma piuttosto raro.

sabato 7 luglio 2012

Cognomi V

Vacante/i: di probabile origine itinerante, riconducibile a mestieri come i mandriani e i pecorai. Vacante e Vacanti sono cognomi quasi esclusivi della Sicilia e in particolare delle province di Catania, Ragusa e Agrigento il primo, di Siracusa e Palermo il secondo.

Vacaro: soprannome e poi cognome documentato a Villa del Conte nel novembre del 1504 con un tale Tonio che di professione era bovaio.

Vacca/ai/neo/rella/ina: sono tutti cognomi che hanno alla base il termine vacca (mucca da latte) e quindi coloro che erano assimilati per professione dell’allevamento delle vacche. Vacca è diffuso in tutta Italia, con forti presenze in Sardegna, Puglia, Piemonte e Lazio. Vaccai è presente soprattutto in Toscana, Umbria e Sardegna, ma con poche unità familiari. Vaccaneo è specifico piemontese, Cuneo, Torino e Asti, Vaccarella è panitaliano ma tipico della Sicilia, della Campania e del Lazio. Vacchina è tipico del piemonte e in particolare di Asti, Torino e Cuneo.

Vaccarelli/o/etti/etto/ri/ini/ino/aro/one/oni/otti/otto: sono tutti cognomi derivati dal mestiere del vaccaio, conduttore e allevatore dei vacche. Vaccarelli è tipico della Puglia e dell’Abruzzo, con ceppi sporadici nel nord Italia. Vaccarello è presente in Siclia e in alcune regioni del Nord – Lombardia in primis – forse per flussi migratori. Vaccaretti ha una ventina di ceppi in provincia di Vicenza (Chiampo, Arzignano, Trissino, Arcugnano, Montebello). Vaccaretto è molto raro con poche famiglie nel veronese (Montorio, Poiano, Valpolicella) e a Milano. Vaccarini è diffuso in Marche, Lombardia, Lazio ed Emilia con ceppi minori in quasi tutte le regioni. Vaccarino è diffuso tanto in Piemonte (Torino, Novara, Alessandria) che in Sicilia (Messina e Palermo soprattutto). Vaccaro è molto diffuso in Sicilia, Campania, Calabria, Lombardia, Basilicata, Lazio, Liguria, Piemonte e Veneto, ma non mancano le presenze anche in altre regioni italiane. Vaccarone è piuttosto raro: è presente a Casale Monferrato, Breme, Milano e tra La Spezia e Savona. Vaccaroni è molto raro e tipicamente lombardo, essendo presente a Monza e Milano. Vaccarotti è rarissimo e presente nel Lazio. Vaccaroto è assai raro con presenze nel padovano, nel torinese, vicentino e a Roma.

Valent/in/ina/ino/ini: derivano dai nomi personali Valentino, Valentiniano, col significato “che ha valore e quindi valoroso”. Valent è presente in Friuli e nel torinese. Valentin è tipicamente veneto nella forma ma presente soprattutto nella provincia autonoma di Bolzano. A S. Martino di Lupari (PD) nel 1619 è documentata la famiglia di Francescina di Francesco e di Agnola e dieci anni dopo quella di Valentin Oliva di Zuane e di Oliva. Valentina è assai raro, presente in Friuli, Piemonte, Lombardia e Veneto. Valentino è estremamente diffuso in tutta la penisola e in particolare in Campania, Puglia, Piemonte, Lombardia, Calabria, Sicilia e Lazio. Valentini è ancora più diffuso di Valentino con ai vertici Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Marche e Veneto.

Valente/i: cognomi derivati dal nome personale Valente, col medesimo significato dei cognome che precedono. Valente è diffusissimo e panitaliano, soprattutto in Puglia, Lazio, Veneto, lombardia, Campania, Piemonte e Calabria. Valenti ripsetta la stessa diffusine di Valente, ma con maggiore frequenza Sicilia, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Piemonte.

Valentich: da Valentino. Molto raro e documentato in Friuli (Trieste e Gorizia) e nel Veneto.

Valentinelli/etti: dal personale Valentino. Valentinelli è molto raro, tipico del Trentino, con presenze pure in Campania, Lombardia e regioni del nord. Valentinetti è poco diffuso, tipico dell’Abruzzo, ma sporadico anche nel centro nord.

Valenza/i/ani/ano: i primi due cognomi con ogni probabilità derivano dalla cittadina di Valenza Po (AL) o da alterati del personale Valentino. I rimanenti due potrebbero piuttosto derivare dal personale Valentino e nel caso del sud dal toponimo Valenzano (BA). Valenza è diffuso in tutta la penisola e in particolare in Sicilia, Lombardia, Lazio e Piemonte. Valenzi è tipico del lazio e della Campania. Valenzani è diffuso in Lombardia e Piemonte, soprattutto nel novarese. Valenzano è presente in Puglia, Piemonte e Lombardia, con nuclei in tutta Italia.

Valera/ani: di probanile origine toponomastica. Valera è tipicamente milanese e potrebbe derivare da Valera Vecchia o Valera di Arese, tutte in provincia di Milano. Valerani – rarissimo Vallerani – dal toponimoValera Fratta (LO) essendo diffuso nelle province di Cremona, Milano, Bergamo e Lodi.

Valeri/a/o: di probabile derivazione dal personale Valerio di matrice latina. Valeri è tipico del centro sud, Valeria è raro e del nord, specie lombardo e piemontese. Valerio è diffusissimo tanto al sud - Puglia prima regione per presenze – quanto al centro nord con Veneto, Lombardia e Lazio a seguire.

Valeriana/i/o: dal personale latino Valeriano. Valeriana, molto raro, è presente in Basilicata e Puglia. Valeriani è molto diffuso, soprattutto nel Lazio, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Umbria. Valeriano è poco diffuso e si trova nel Lazio, Puglia, Calabria, Piemonte e Campania.

Valesi/in/ni: Valesi è piuttosto raro e presente in Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Liguria e poche altre regioni del centro nord. Valesin è presente ad Abbazia Pisani (PD) fin dal 1845, quando giunse dall’orfanotrofio di Padova Eusebio Valesin, nato il 28 giugno dello stesso anno, che fu adottato dalla famiglia di Zanella Antonio, detto Panigaja. Dal matrimonio con Anziliero Rosa, detta Luisetto, avvenuto l’11 febbraio 1874, discendono i Valesin di Abbazia Pisani. Il cognome, essendo stato inventato, non ha alcun significato preciso. Valesini è raro e presente a Sondrio, Bergamo e Milano. Forse derivato da abitante della valle.

Valfré: cognome derivato dal personale Walfredus e presente sporadicamente nel torinese, cuneese e astigiano.

Valgo/glio: Valgo è molto raro e presente solo a reggio Calabria. Valgoglio è pure una rarità nel bresciano. Forse entrambe le forme onomastiche risalgono ad antichi toponimi.

Vanoto: il cognome ha alla base l'accrescitivo del nome famigliare "Vanni" ipocoristico di Giovanni. Giunsero a Villa del Conte (PD) nel Settecento provenendo dalla contea di Sant’Anna Morosina (PD). Si stabilirono lungo il versante ovest del fiume Piovego (1725, Vanoto Antonio di Antonio e di Laura Geron da S. Anna abitante sul piovo (= Piovego) alla sinistra ritorna verso la villa.

Vanz/a/o/i: sono cognomi che hanno alla base il nome augurale e gratulatorio, comune nel medioevo, "Avanzo" con il significato di "acquisto, guadagno, vantaggio", riferito ad un figlio desiderato e atteso. In parte può derivare anche dall'ipocoristico abbreviato del nome augurale "Diotavanzi" frequentemente usato nel Medioevo, che voleva dire cioè "Dio ti faccia crescere bene in senso fisico e spirituale". I Vanz sono rari nel bellunese. I Vanza è presetne solo a Vigevano. I Vanzo di Villa del Conte (PD) sono documentati la prima volta nel luglio del 1483, poi scompaiono e ritornano nel Settecento provenendo da S. Giorgio in Brenta (1725, Vanzo Antonia di Giuseppe e Maddalena  da S. Giorgio in Brenta). Il ramo di Campretto, in comune di S. Martino di Lupari (PD), ha origine da Francesco Vanzo, oriundo da Semonzo di S. Zenone degli Ezzelini (TV), documentato in paese nel 1625. Particolarmente diffusi nel Bassanese, i Vanzo sembrano essere oriundi da un piccolo paese che non esiste più da secoli che si trovava in prossimità di Padova portando il nome di Vantium (= Vanzo). Spesso il cognome Vanzo é strettamente associato a quello di Tartaggia o Tartaglia, forme onomastiche che fungono a seconda dei casi reciprocamente da soprannome e nel contempo cognome dell'uno per l'altro e sono tipiche del bassanese. Vanzi è tipico toscano ma presente anche in Trentino.

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