sabato 7 luglio 2012

Cognomi V

Vacante/i: di probabile origine itinerante, riconducibile a mestieri come i mandriani e i pecorai. Vacante e Vacanti sono cognomi quasi esclusivi della Sicilia e in particolare delle province di Catania, Ragusa e Agrigento il primo, di Siracusa e Palermo il secondo.

Vacaro: soprannome e poi cognome documentato a Villa del Conte nel novembre del 1504 con un tale Tonio che di professione era bovaio.

Vacca/ai/neo/rella/ina: sono tutti cognomi che hanno alla base il termine vacca (mucca da latte) e quindi coloro che erano assimilati per professione dell’allevamento delle vacche. Vacca è diffuso in tutta Italia, con forti presenze in Sardegna, Puglia, Piemonte e Lazio. Vaccai è presente soprattutto in Toscana, Umbria e Sardegna, ma con poche unità familiari. Vaccaneo è specifico piemontese, Cuneo, Torino e Asti, Vaccarella è panitaliano ma tipico della Sicilia, della Campania e del Lazio. Vacchina è tipico del piemonte e in particolare di Asti, Torino e Cuneo.

Vaccarelli/o/etti/etto/ri/ini/ino/aro/one/oni/otti/otto: sono tutti cognomi derivati dal mestiere del vaccaio, conduttore e allevatore dei vacche. Vaccarelli è tipico della Puglia e dell’Abruzzo, con ceppi sporadici nel nord Italia. Vaccarello è presente in Siclia e in alcune regioni del Nord – Lombardia in primis – forse per flussi migratori. Vaccaretti ha una ventina di ceppi in provincia di Vicenza (Chiampo, Arzignano, Trissino, Arcugnano, Montebello). Vaccaretto è molto raro con poche famiglie nel veronese (Montorio, Poiano, Valpolicella) e a Milano. Vaccarini è diffuso in Marche, Lombardia, Lazio ed Emilia con ceppi minori in quasi tutte le regioni. Vaccarino è diffuso tanto in Piemonte (Torino, Novara, Alessandria) che in Sicilia (Messina e Palermo soprattutto). Vaccaro è molto diffuso in Sicilia, Campania, Calabria, Lombardia, Basilicata, Lazio, Liguria, Piemonte e Veneto, ma non mancano le presenze anche in altre regioni italiane. Vaccarone è piuttosto raro: è presente a Casale Monferrato, Breme, Milano e tra La Spezia e Savona. Vaccaroni è molto raro e tipicamente lombardo, essendo presente a Monza e Milano. Vaccarotti è rarissimo e presente nel Lazio. Vaccaroto è assai raro con presenze nel padovano, nel torinese, vicentino e a Roma.

Valent/in/ina/ino/ini: derivano dai nomi personali Valentino, Valentiniano, col significato “che ha valore e quindi valoroso”. Valent è presente in Friuli e nel torinese. Valentin è tipicamente veneto nella forma ma presente soprattutto nella provincia autonoma di Bolzano. A S. Martino di Lupari (PD) nel 1619 è documentata la famiglia di Francescina di Francesco e di Agnola e dieci anni dopo quella di Valentin Oliva di Zuane e di Oliva. Valentina è assai raro, presente in Friuli, Piemonte, Lombardia e Veneto. Valentino è estremamente diffuso in tutta la penisola e in particolare in Campania, Puglia, Piemonte, Lombardia, Calabria, Sicilia e Lazio. Valentini è ancora più diffuso di Valentino con ai vertici Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Marche e Veneto.

Valente/i: cognomi derivati dal nome personale Valente, col medesimo significato dei cognome che precedono. Valente è diffusissimo e panitaliano, soprattutto in Puglia, Lazio, Veneto, lombardia, Campania, Piemonte e Calabria. Valenti ripsetta la stessa diffusine di Valente, ma con maggiore frequenza Sicilia, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Piemonte.

Valentich: da Valentino. Molto raro e documentato in Friuli (Trieste e Gorizia) e nel Veneto.

Valentinelli/etti: dal personale Valentino. Valentinelli è molto raro, tipico del Trentino, con presenze pure in Campania, Lombardia e regioni del nord. Valentinetti è poco diffuso, tipico dell’Abruzzo, ma sporadico anche nel centro nord.

Valenza/i/ani/ano: i primi due cognomi con ogni probabilità derivano dalla cittadina di Valenza Po (AL) o da alterati del personale Valentino. I rimanenti due potrebbero piuttosto derivare dal personale Valentino e nel caso del sud dal toponimo Valenzano (BA). Valenza è diffuso in tutta la penisola e in particolare in Sicilia, Lombardia, Lazio e Piemonte. Valenzi è tipico del lazio e della Campania. Valenzani è diffuso in Lombardia e Piemonte, soprattutto nel novarese. Valenzano è presente in Puglia, Piemonte e Lombardia, con nuclei in tutta Italia.

Valera/ani: di probanile origine toponomastica. Valera è tipicamente milanese e potrebbe derivare da Valera Vecchia o Valera di Arese, tutte in provincia di Milano. Valerani – rarissimo Vallerani – dal toponimoValera Fratta (LO) essendo diffuso nelle province di Cremona, Milano, Bergamo e Lodi.

Valeri/a/o: di probabile derivazione dal personale Valerio di matrice latina. Valeri è tipico del centro sud, Valeria è raro e del nord, specie lombardo e piemontese. Valerio è diffusissimo tanto al sud - Puglia prima regione per presenze – quanto al centro nord con Veneto, Lombardia e Lazio a seguire.

Valeriana/i/o: dal personale latino Valeriano. Valeriana, molto raro, è presente in Basilicata e Puglia. Valeriani è molto diffuso, soprattutto nel Lazio, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Umbria. Valeriano è poco diffuso e si trova nel Lazio, Puglia, Calabria, Piemonte e Campania.

Valesi/in/ni: Valesi è piuttosto raro e presente in Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Liguria e poche altre regioni del centro nord. Valesin è presente ad Abbazia Pisani (PD) fin dal 1845, quando giunse dall’orfanotrofio di Padova Eusebio Valesin, nato il 28 giugno dello stesso anno, che fu adottato dalla famiglia di Zanella Antonio, detto Panigaja. Dal matrimonio con Anziliero Rosa, detta Luisetto, avvenuto l’11 febbraio 1874, discendono i Valesin di Abbazia Pisani. Il cognome, essendo stato inventato, non ha alcun significato preciso. Valesini è raro e presente a Sondrio, Bergamo e Milano. Forse derivato da abitante della valle.

Valfré: cognome derivato dal personale Walfredus e presente sporadicamente nel torinese, cuneese e astigiano.

Valgo/glio: Valgo è molto raro e presente solo a reggio Calabria. Valgoglio è pure una rarità nel bresciano. Forse entrambe le forme onomastiche risalgono ad antichi toponimi.

Vanoto: il cognome ha alla base l'accrescitivo del nome famigliare "Vanni" ipocoristico di Giovanni. Giunsero a Villa del Conte (PD) nel Settecento provenendo dalla contea di Sant’Anna Morosina (PD). Si stabilirono lungo il versante ovest del fiume Piovego (1725, Vanoto Antonio di Antonio e di Laura Geron da S. Anna abitante sul piovo (= Piovego) alla sinistra ritorna verso la villa.

Vanz/a/o/i: sono cognomi che hanno alla base il nome augurale e gratulatorio, comune nel medioevo, "Avanzo" con il significato di "acquisto, guadagno, vantaggio", riferito ad un figlio desiderato e atteso. In parte può derivare anche dall'ipocoristico abbreviato del nome augurale "Diotavanzi" frequentemente usato nel Medioevo, che voleva dire cioè "Dio ti faccia crescere bene in senso fisico e spirituale". I Vanz sono rari nel bellunese. I Vanza è presetne solo a Vigevano. I Vanzo di Villa del Conte (PD) sono documentati la prima volta nel luglio del 1483, poi scompaiono e ritornano nel Settecento provenendo da S. Giorgio in Brenta (1725, Vanzo Antonia di Giuseppe e Maddalena  da S. Giorgio in Brenta). Il ramo di Campretto, in comune di S. Martino di Lupari (PD), ha origine da Francesco Vanzo, oriundo da Semonzo di S. Zenone degli Ezzelini (TV), documentato in paese nel 1625. Particolarmente diffusi nel Bassanese, i Vanzo sembrano essere oriundi da un piccolo paese che non esiste più da secoli che si trovava in prossimità di Padova portando il nome di Vantium (= Vanzo). Spesso il cognome Vanzo é strettamente associato a quello di Tartaggia o Tartaglia, forme onomastiche che fungono a seconda dei casi reciprocamente da soprannome e nel contempo cognome dell'uno per l'altro e sono tipiche del bassanese. Vanzi è tipico toscano ma presente anche in Trentino.

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