mercoledì 16 maggio 2012

ARTICOLO III.
Del peso specifico de' liquori, e delle varie maniere di determinarlo.

            Sotto a due differenti aspetti noi possiamo riguardare il peso di qualunque corpo; o come peso assoluto, o come peso relativo. Se si considera un corpo pesante in sé stesso, paragonandolo solo a diverse sue quantità più o meno grandi, il suo peso si chiama allora assoluto, ed in tal caso il peso sta in ragione del volume dello stesso corpo; di modo che, se una parte di esso pesa quattro libbre, due parti peseranno otto libbre, tre parti dodici libbre, ec. Ora questo peso assoluto si determina col mezzo della bilancia ordinaria, ch'è il migliore, ed anche l'unico mezzo, quando si voglia operare con esattezza. Se poi si considera un corpo pesante tanto riguardo alla sua massa, che riguardo allo spazio, che occupa, paragonandolo con altri corpi di egual volume, allora il suo peso riguardato sotto a questo punto di vista, si chiama peso relativo, ossia, peso specifico. Grandissima pertanto è la differenza, che incontrasi fra il peso delle sostanze, che esistono in natura; e nasce questa differenza dal non esservi corpo alcuno, il quale non sia sparso d'una infinità di spazj vuoti per entro alle sue parti, e dall'essere questi spazi diversi in cadauna sostanza, in quanto al loro numero, forma, figura, ed ampiezza. Quindi agevolmente si comprende, perché un corpo, il quale sia meno poroso, debba contenere maggior quantità di materia, e quindi avere maggior peso specifico di un altro corpo di egual volume, ma più abbondantemente sparso d'interstizj, e di vacui.

            Limitandosi ora alle sole sostanze, che si trovano in istato di liquore, poiché il loro peso relativo può contribuire di molto a farci comprendere, almeno in parte, le loro proprietà; perciò i Fisici si sono sempre occupati in rintracciare questa specifica loro differenza di peso. Uno tra gli altri mezzi per conseguir questo fine, fu quello de' tubi comunicanti. Egli è certo, che se nelle braccia aperte di un tubo ricurvo, e rivolto con le braccia allo 'nsù si versi un fluido omogeneo, per esempio dell'acqua, questa ascenderà alla medesima altezza in ciascuno de' rami, qualunque sia la loro direzione, o la differenza del loro diametro, purché uno di essi non sia capillare. Ma se in ciascuno degl'indicati rami si versino due fluidi di diversa natura, e gravità, in maniera che la metà della curvatura sia il termine divisorio de' due fluidi; allora la loro altezza sarà in ragione inversa de' respettivi pesi. Sicché se nell'uno de' lati s'infonda del mercurio, e nell'altro dell'acqua, essendo la gravità del mercurio quattordici volte maggiore di quella dell'acqua, perciò un pollice di mercurio farà equilibrio con quattordici pollici di acqua. Pure questo metodo è soggetto a troppe alterazioni per essere seguito in pratica. Basta solo riflettere, che si danno molti fluidi, che al solo contatto si mescolano a vicenda, che varj altri fanno effervescenza, e che parecchj in fine non si distinguono per l'uniformità del colore, onde poterne fissare con precisione il punto divisorio alla metà della curvatura.

Tubi comunicanti
            Per evitare l'inconvenienti, che nascono dal contatto de' differenti liquori, altri hanno pensato a un nuovo artificio. Consiste questo in un simile tubo ricurvo, ma rivolto con le braccia all'ingiù, le quali vanno ad immergersi entro a due recipienti pieni di liquori diversi, nella curvatura superiore del quale essendovi praticato un foro, si estrae da esso porzione dell'aria contenuta nelle braccia, mediante la macchina del vuoto, od in altra guisa equivalente: sicché con questo mezzo ascendono i fluidi ne' loro respettivi rami a differente altezza in ragione inversa alla loro densità. Ma l'imbarazzo nel dover praticare tutte queste operazioni, l'attrazione del vetro rapporto ad alcuni fluidi, la sua ripulsione in riguardo ad alcuni altri, la difficoltà di determinare la vera altezza de' due liquori, sono altrettante cause, per cui viene comunemente abbandonato anche questo secondo metodo.

            La Bilancia idrostatica è una terza maniera, e molto propria per determinare il peso specifico de' corpi, della quale ne tralascio la descrizione per essere abbastanza nota. Io non intendo detrarre al metodo reale di questa eccellente macchinetta, la quale per tutti i riguardi merita la preferenza sopra ogni altro mezzo. Dirò solo, che quanto è dessa utile, e vantaggiosa presso alle persone esercitate; altrettanto potrebbe divenire fallace nelle mani del volgo; poiché richiede essa una certa tal quale sperimentata abilità, e minuta esattezza, di cui non è assolutamente capace, chi non si trova da lungo tempo esercitato in questo genere di scandagli.

            Si rileva in fine il peso specifico de' liquori, col pesarli successivamente entro un matraccio, riempiendolo fino ad un marcato punto del suo collo. Essendo così uguale il volume de' liquori confrontati, è evidente, che i loro pesi indicheranno la differenza della loro gravità. Questo metodo ha certamente il suo merito; ma troppe essendo le cautele, che si ricercano, per operare con esattezza, perciò non è mai da sperarsi, che possa comunemente venire abbracciato nella pratica. Sicché confrontando insieme tutti i mezzi indirizzati a rintracciare il peso specifico de' liquori, l'Areometro or ora rettificato sembra dover essere il più opportuno, come quello, che alla esattezza delle indicazioni unisce tutta la semplicità del maneggio.

Bilancia idrostatica
            La maniera pratica per rilevare il peso specifico de' liquori col mezzo dell'Areometro, è la seguente. Si riempie il vase A del liquore, che si vuole esaminare, vi s'immerge il galleggiante caricato della savorra più pesante, se il fluido è più grave dell'acqua; oppure dell'altra più leggiera, se il fluido è più leggiero. Si lascia, che il fluido si stabilisca al suo livello, lasciando che finisca di sgocciollare dal tubetto L; si riduce il tutto alla temperatura di gradi 10, e ponendo l'occhio orizzontale alla placca CC, si osserva il grado dell'immersione. Frattanto essendo il peso specifico dell'acqua distillata, come 1000, entro alla quale l'istrumento si stabilisce al punto dello zero, ed indicando ogni grado dell'areometro la differenza di due millesimi di peso, si riconosce tosto la differenza specifica del fluido posto all'esame. Segni per esempio il galleggiante, entro al Latte vaccino, gradi 16 sotto lo zero: questi indicano 32 millesimi di maggior peso; in guisa che essendo il peso dell'acqua come 1000, il peso di questo Latte sarà, come 1032. con questo stesso metodo facendo uso della graduazione ora ascendente, ed ora discendente, secondo i varj liquori più leggieri, o più gravi dell'acqua, ho trovato essere il peso specifico di alcuni liquori, come nella seguente Tavola.


Tavola del peso specifico di alcuni liquori.
Latte vaccino
Acqua marina del Porto di Venezia
Aceto comune
Urina d'uomo sano
Acqua di Recoaro
Acqua di varj pozzi di Vicenza
Acqua distillata
Vino vicentino ordinario
Olio di uliva
Spirito di vino rettificatissimo
1032,00
1026,18
1017,95
1006,81
a1005,26
1003,71
1000,00
999,32
916,38
830,00




a    Nasce un divario molto rimarcabile rapporto al peso dell'acqua di Recoaro. Il Chiariss. e celebre Sig. Cav. Lorgna nelle sue Osservazioni fisiche intorno all'Acqua Marziale di Recoaro, stampate in Vicenza 1780 ha trovato essere il peso dell'acqua di pioggia al peso dell'acqua marziale di Recoaro, presa alla sua fonte, come 42½ a 49, il che sarebbe come 1000,00 a 1152,94 . Per l'opposto avendola io esaminata per venti giorni di seguito in Vicenza tanto col mezzo dell'Areometro, che colla Bilancia idrostatica, la ho trovata varia bensì ogni giorno di peso; ma tutta la differenza fu tra 1003,72; e 1006,81. Sicché dalle mie esperienze risulta, che il peso medio dell'acqua di Recoaro trasportata in Vicenza, ch'è 24 miglia lontano dalla fonte, e ridotta alla temperatura di gradi 10 sta al peso dell'acqua distillata come 1005,26 a 1000,00. Quale sarà dunque la cagione di sì enorme disparità?

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