Tardivo: cognome che alla base l’etimo latino “tardivus”, col significato di lento, da “tardus”, che tarda a venire e, nell’accezione positiva, cauto, avveduto, guardingo. Presente a S. Giustina in Colle, S. Giorgio in Bosco e nel cittadellese.
Tartaggia: all'origine di tale cognome sembra esserci il soprannome Tartaro o Tataro che, fin dal medioevo, era usato come soprannome per indicare genericamente i vari popoli non cristiani, compresi i turchi e gli arabi. Il cognome è strettamente correlato a quello di Vanzo, per il frequente scambio fra i due idiomi della funzione alternata di cognome e soprannome, ed è particolarmente diffuso nel Bassanese per lo meno dal Cinquecento.
Telatin: l’etimo sembra derivare come diminutivo da tela e quindi per estensione sarebbe stato un originario soprannome di fabbricanti o mercanti di stoffe. Il cognome è documentato fin dal 1633 a Sant’Anna Morosina da dove si diffuse poi in tutto il territorio comunale. A Villa del Conte esiste almeno dall’inizio del ‘700 il ramo soprannominato “Brochetta”.
Tempesta: cognome derivato dal soprannome omonimo e riconducibile in molti casi ai vari rami discesi a vario titolo dalla nobile famiglia Tempesta di Noale, già avogadori (avvocati) della chiesa di Treviso.
Tessari: il cognome deriva dalla trasformazione della professione del tessitore (in veneto “Tessaro”) che deriva dal sostantivo latino “texarius”, derivato dal verbo latino “texere” (tessere).
Il cognome è presente in territorio sangiorgese sin dalla seconda metà del Seicento a Sant’Anna Morosina.
Testa: cognome diffuso in tutta l’Italia. Ha alla base il soprannome e nome medioevale “testa”, nel significato proprio di capo o anche figurato di “individuo, persona, qualità intellettuali”.
Tevarotto: cognome raro e singolare, forse derivato dall’alterazione dell’etimo tessarotto.
Todescato: cognome che deriva dal veneto “todesco”, con evidente riferimento all’elemento tedesco.
Todeschini: antica famiglia originaria dal Tretto (VI), ma con ramificazioni anche nelle vicentine Poleo e Schio. Ha origine da Johannes de Baviera giunto al Tretto nel primo ‘400 che va ad abitare vicino alla chiesa di S. Ulderico; i discendenti si occupano delle miniere di caolino, dell’allevamento di bestiame e dell’agricoltura. Nella seconda metà del ‘700 le famiglie ancora presenti al Tretto emigrano in pianura. Il ramo di Cittadella-S. Pietro in Gu discende da un Domenico, coniugato Bertellato, emigrato a Cittadella nella seconda metà del ‘600 con la professione di macellaio.
Tolin: alla base abbiamo il diminutivo di “tola”, ossia asse, tavola, legno con derivazione dal latino “tabula”, tavoletta da scrivere, asse. Hanno quindi un’etimologia diversa dai Tonin.
Tombolato: il significato del cognome è evidente, si tratta di una derivazione toponomastica da Tombolo dove, fra l’altro, questa forma onomastica è ancora molto presente.
Tonellato: il cognome ha alla base il nome veneto “Toni”. Alla base c’è il nome “Antonio” che continua l’antico “nomen” latino “Antonius”, di probabile origine etrusca che significa “nato prima”: la diffusione del nome è stata promossa dal culto di S. Antonio Abate e poi di S. Antonio da Padova. Un nucleo familiare con tale cognome si stanzia a Paviola verso la metà dell’Ottocento.
Tonello: per l’origine onomastica cfr. la voce Tonellato, della quale è il diminutivo.
Toniato: da Tonio, Antonio nel significato etrusco di nato prima. Questo cognome ha origine a S. Martino di Lupari, dove appare fin dal XVI secolo. Ben presto si diffonde anche a Onara e Tombolo, dando origine a diversi rami contraddistinti da vari soprannomi.
I primi Toniato di Abbazia Pisani compaiono nel 1745, provengono da Onara, e sono etichettati con il soprannome Pallin, anche se questo soprannome si riscontra in territorio luparense fin dal Cinquecento. A Lobia è documentato nell’estimo del 1615.
Nel 1839, sempre da Onara, ma a ridosso del versante sud-ovest di Via Mira, giungono ad Abbazia Pisani i Toniato detti Stellin, ai quali apparteneva mia nonna paterna Angela. Quest’ultimi avranno un peso decisivo nelle vicende relative alla formazione della parrocchia di Abbazia Pisani negli anni Trenta del XX secolo.
Tonietto: diminutivo del nome personale Antonio. Ad Abbazia Pisani, e in particolare la località del Restello, Tonietto è sinonimo di Piran, il soprannome che il ceppo famigliare porta almeno dall’inizio del Seicento e, forse, anche prima. Il primo documento che li segnala in territorio abbaziale risale l’anno 1613, quando Antonia, figlia di Zuane Tonieto, sposa Mattio di Baldissera Petrino.
Ci troviamo, tuttavia, di fronte ad un caso isolato perché, per incontrare nuovamente i Tonietto ad Abbazia Pisani, questa volta con il soprannome Piran, occorre giungere al 1662. Il motivo della lenta progressione anagrafica abbaziale dei Tonietto delle prime generazioni, in netto contrasto con quanto avverrà successivamente dal primo Settecento, dipende dall’origine geografica di questo ceppo familiare. Contrariamente a quanto si ritiene ad Abbazia Pisani, infatti, i Tonietto, detti Piran, non sono indigeni del posto, ma derivano dal ceppo dei Tomietto (poi Tonietto) - Piran di S. Martino di Lupari.
Il loro insediamento in località Restello si spiega con la documentata dipendenza fittavola e servile del ceppo nei confronti dei nobili Capodilista di Padova che risiedevano nella contea del Restello. L’imponente espansione anagrafica dei Tonietto, del ramo Piran, ad Abbazia Pisani e ad Onara, ha i suoi esordi all’inizio del XVIII secolo e si deve alla nascita di un rilevante numero di maschi che raggiunsero l’età adulta. Il significato del cognome deriva dal nome personale Antonio, di cui è il diminutivo, che significa “nato prima”.
Il soprannome, invece, potrebbe avere origini toponomastiche (Pirano).
Tonin: questo cognome è documentato nel territorio di Villa del Conte fin dal 1535, ma è molto frequente nello stesso secolo anche a S. Martino di Lupari. Ad Abbazia Pisani sono censiti fin dal 1567 con il soprannome Polo, che deriva da un Polo o Paolo Tonin vissuto probabilmente nel Quattrocento. Il cognome è uno dei pochi rimasti inalterati e sopravissuti fino ai nostri giorni nei paesi accennati. Nel XIX secolo ad Abbazia Pisani si riscontra la presenza di due varianti del soprannome: nel 1848 (ramo Poletto) e 1863 (ramo Tonon); mentre a S. Giorgio in Bosco sono etichettati con gli epiteti di Cupìti e Guano.
Toniolo: anche questo cognome deriva in -olo da “Tonio”. Come soprannome d’altri cognomi è censito in zona almeno dal ‘400 (23 aprile 1474: Bertho Cazario q. antoni dicti toniol), ma anche come cognome vero e proprio è antico, essendo presente in territorio d’Onara fin dal ‘500, come pure nella zona di S. Martino di Lupari. Nel corso del Seicento s’incontrano diversi personaggi del ceppo oriundo da Onara, ma con forti interessi economici a S. Giorgio in Bosco, come si desume pure dalla situazione anagrafica di Sant’Anna Morosina (1637). Oggi a S. Giorgio in Bosco si trovano i soprannomi Ottocenteschi Campanàro, Varisto, Macia, tutti derivati dal ben più antico soprannome comune che era Jacheto, come pure i soprannomi dei Toniolo di Onara (Bèta e Musa) derivano dal comune soprannome Jacheto.
Torresin: è un tipico cognome derivato da toponimi formati o derivati da “torre” e dai relativi etnici. I Torresin sangiorgesi sono contraddistinti dal soprannome Miron, altri rami si trovano a Galliera Veneta e nel cittadellese.
Toso: cognome che ha alla base il nome e l’originario soprannome “Toso”, che continua il latino “Tonsus”, in altre parole rasato, con i capelli corti, poi, per estensione, indicava i ragazzi e i giovani che portavano i capelli corti. Il ceppo più antico del XV secolo sembra trovarsi a Sant’Andrea O/M (TV), da lì si spostano già nella metà del XVI secolo nella vicina Campretto con la famiglia di Giovanni del fu Paolo Toso, che a volte è localizzata anche a Monastiero perché evidentemente doveva trovarsi sul confine delle due località. Il soprannome Comacio è presente a S. Martino di Lupari, Abbazia Piani, S. Giorgio in Bosco. Il soprannome Bordin, invece, è presente solo a S. Giorgio in Bosco ed evidenzia legami parentali con famiglie locali che hanno l’omonimo cognome.
Tozzo: ipocoristico aferetico di nomi come “Albertozzo, Lambertozzo, Antoniozzo, etc.”. Può, infine, in qualche cognome più recente, avere alla base il soprannome “Tozzo”, formato da “tòzzo”, ossia di statura non alta e corporatura pesante e massiccia.
Trentin: i primi personaggi a essere censiti con questo cognome ad Abbazia Pisani risalgono al 1805 e provengono da S. Giorgio in Bosco, tuttavia, occorre arrivare alla fine degli anni Trenta del XX secolo per incontrare il ramo più recente, giunto da S. Martino di Lupari.
Il ramo dei Trentin luparensi deriva da S. Giorgio in Brenta, in seguito ad un trasferimento effettuato verso la metà dell’Ottocento da alcune famiglie imparentate fra loro. Il significato del cognome è evidente, si tratta di un soprannome affibbiato a persone provenienti dal Trentino.
TAGLIAFERRO: cognome diffuso in tutta l’Italia, ma con più alta frequenza in Toscana. L’etimo ha alla base un soprannome medioevale formato da “taglia” e “ferro”, con riferimento sia all’originario nome di mestiere (che taglia e lavora il ferro), sia all’epiteto di cavalieri e combattenti capaci di tagliare e fendere la corazza o l’elmo di ferro del nemico con un solo colpo di spada. Il cognome è documentato a S. Giorgio in Bosco fin dal 1680 con un Andrea Tagliafero.
Trento: l’origine è di tipo toponomastico, da “Trento” e nei casi locali indica provenienze generalmente riconducibili all’Ottocento. All’inizio dell’Ottocento si trasferisce a S. Giorgio in Bosco un ceppo con questo cognome oriundo di Marsango. I Trento sangiorgesi hanno i soprannomi Naèo e Coca. Si ricorda l’antica famiglia intellettuale dei Trento di Castelfranco Veneto, in parte trasferita a Treviso nel ‘700, alla quale appartenevano l’abate Bernardo (arciprete a Onara e famoso traduttore di Virgilio) e il fratello letterato Giulio (tipografo a Castelfranco e a Treviso).
Trevellin: il cognome sembra avere alla base il veneto “Trivelin”, con riferimento al succhiello che serviva per trapanare a mano, dal tardo latino “terebellus”. Potrebbe remotamente derivare dal diminutivo toponomastico Treville (TV).
Trevisan: il cognome è molto diffuso e deriva dal veneto “Trevisan” con riferimento a persone oriunde dal Trevigiano. A Villa del Conte i Trevisan sono censiti fin dalla metà del ‘500, mentre a S. Giorgio in Bosco s’incontrano all’inizio del Settecento nella località di Sant’Anna Morosina (1706, è stato contratto Matrimonio tra Francesco figlio di Pietro Trevisan detto Rosso et Maria Figlia di Domenico Bortolozzo). I Trevisan sangiorgesi hanno il soprannome Poeamàro, in precedenza, invece, si usava il soprannome Rosso. I rami di S. Martino di Lupari sono più recenti.
Turcato: all'origine di tale cognome, prevalentemente veneto, ci sono soprannomi e poi nomi comuni nell'XI e nel XII secolo, derivati dall'etnico che qualificava genericamente i turchi e i saraceni. Era spesso usato per indicare persone non cristiane o comunque straniere. L’area di provenienza e diffusione dei Turcato è S. Martino di Lupari, dove il cognome è documentato nella prima metà del ‘600, analogamente al confinante territorio di S. Andrea O/M.
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