mercoledì 27 giugno 2012

L’espatrio verso il Brasile e l'Argentina


L'emigrazione da Paviola

a)      Villici e senza terra

Nel 1887 i paviolensi che espatriano appartengono ad alcune famiglie storiche del comune sangiorgese. Fra i primi a partire i Campagnolo, che si accodano al numeroso gruppo sangiorgese in partenza per S. Paolo del Brasile poco dopo il 9 settembre 1887. Il nucleo familiare che espatria è quello di Campagnolo Pietro (n. 7 aprile 1840 e defunto in Brasile), figlio dei deceduti Paolo e Paola Zanon, insieme con la consorte Elena Navarin (n. 6 luglio 1839) figlia del fu Antonio e di Antonia Bergamin e alla figlia Rosaria Colomba (20 maggio 1872).
In data imprecisata il capofamiglia muore a S. Paolo e qualche tempo dopo la vedova Paola si risposa in Brasile con un espatriato originario di Villa del Conte, assieme al quale decide di ritornare in Italia nel 1905 trasferendosi il 6 agosto di quell’anno in territorio comitense, mentre la figlia passerà nello stesso comune tre anni dopo, il 24 marzo del 1908.

L’11 ottobre di quell’anno partono per il Brasile vari membri del ceppo Anziliero che portano il soprannome Luisetto. Partono assieme Anziliero Antonio (n. 17 ottobre 1859) figlio del fu Giovanni e di Maria Scolastica Milani, la moglie Maria Bettiato (n. 25 aprile 1861) e le figlie Rosa (n. 13 novembre 1882), Elisabetta (n. 11 febbraio 1885) e Angela (14 marzo 1887). Al gruppo si associa la madre di Antonio, Maria Scolastica Milani (n. 29 febbraio 1833) e i cugini paterni di secondo grado Giuseppa (n. 25 maggio 1868) e Giovanni (n. 20 giugno 1876), figli di Domenico e della deceduta Beatrice Frasson.
Gli altri elementi della famiglia discesi da Pietro Anziliero (n. 2 maggio 1827) e Santa Ballan (n. 1 marzo 1841), al momento dell’espatrio del gruppo menzionato erano già emigrati nella primavera del 1885 a Villa del Conte e Camposamartino, a testimoniare l’impossibilità di questo ceppo di sopravvivere a Paviola.

Nel 1888 sono molte le famiglie che espatriano da Paviola. Fra queste s’incontra il consistente nucleo familiare dei Maso, detti Bussin, che partono per il Brasile con nullaosta comunale rilasciato l’8 febbraio di quell’anno. Il gruppo di 12 persone è composto dal capofamiglia Maso Angelo (n. 10 febbraio 1823), figlio dei deceduti Giacomo e Baldante Teresa, dalla moglie Antonia Brotto (n. 16 febbraio 1824) e dalle famiglie dei figli Eugenio (n. 18 aprile 1848) e Giordano (n. 7 aprile 1850).
Eugenio si era coniugato con Rosa Facco (n. 18 aprile 1850) e partiva con le figlie Amalia (n. 6 ottobre 1882) e Adelaide (n. 23 maggio 1884). Il fratello Giordano, invece, si era sposato con Regina Pettenuzzo (n. agosto 1854) ed espatriava con i quattro figli Natale (n. 25 dicembre 1877), Luigi (n. 25 aprile 1879), Maria (n. 15 ottobre 1881) e Marina (n. 27 dicembre 1886).

Il 27 ottobre 1888 è il turno della famiglia di Andrea Agostini (n. 12 luglio 1851), figlio di Luigi e Frasson Anna, che parte per S. Paolo del Brasile con la moglie Regina Sato (n. 6 maggio 1852) e i figli Luigi (n. 13 marzo 1882) e Maria (n. 14 maggio 1885).

Il 2 novembre dello stesso 1888 se ne va in Brasile il piccolo nucleo familiare di Domenico Volpon, oriundo di S. Giorgio delle Pertiche e nato il 19 aprile 1855 da Luigi e Antonia Zoccarato. Questi si era coniugato con Rosa Pegoraro (1866-1887) dalla quale, appena sedicenne, era nata l’unica figlia Angela (n. 3 ottobre 1882). Deceduta appena ventunenne la moglie, Domenico decideva di espatriare con la figlia, la suocera Antonia Mazzon e Pierina De Zorzi (n. 14 aprile 1860).
E’ stato possibile ritrovare il permesso di partenza rilasciato dal latifondista Giuseppe Fabian che scriveva al sindaco Felice Rossato quanto segue: Nullaosta al sottoscritto che Volpon Domenico proprio affittuale si rechi in America. S. Giorgio in Bosco 1 Novembre 1888. G. Fabian.

Anche i Badaile partono per il Brasile nell’inverno del 1888, dopo che il loro contratto agrario con le sorelle Fabris di Padova è scaduto. L’intenzione dei Badaile era di partire con tutta la famiglia, ma il decesso del capostipite Eugenio (1827-1886) determina un rinvio che si protrae fino al 22 novembre del 1888 con la partenza della vedova Maria Trento (1831-1901) e dei figli Giovanni (n. 21 luglio 1855), Virginia (n. 13 marzo 1866) e Luigi (n. 12 dicembre 1869).

Il 17 dicembre 1888 se ne va in Brasile Costante Facco (n. 7 marzo 1859), figlio di Luigi e Maria Berton. Il Facco, che è il figlio terzogenito di Luigi, parte con la moglie Giustina Salezze (n. 12 gennaio 1861) e il figlio neonato Giordano (n. 25 agosto 1888). A Paviola rimangono le famiglie del fratello Eugenio (n. 18 aprile 1846), del prozio materno Luigi Berton (n. 16 aprile 1802) e di qualche cugino.

Nel 1891 vi è la partenza di una donna solitaria, la vedova Domenica Ghianda (n. 6 gennaio 1831), detta Paccagnella, che proveniva da un orfanotrofio di Venezia e che in seguito al decesso del marito Paolo Mengatto si separa anche dall’unica figlia Rosa Mengatto. Quest’ultima, il 22 aprile 1844, si trasferisce a Villa del Conte, mentre la madre parte a sessanta anni per il Brasile con nullaosta comunale rilasciato il 18 settembre 1891.

Espatria a Rio Grande (America) il 28 settembre 1891 il solitario Eliodoro Zaramella (n. 13 luglio 1866), detto Pieretto, figlio del milite Giordano e Rosa Cavinato. Suo padre è qualificato come Agricoltore, mentre Antonio e tutti i suoi fratelli e nipoti, compresa la madre, sono etichettati come villici. Del resto in una famiglia composta da più di venti persone era difficile garantire terreno in proprietà a tutti.

In data imprecisata parte per S. Paolo del Brasile la famiglia di Giovanni Robazza (n. 2 agosto 1855), figlio di Francesco e Pozzobon Giovanna, con la moglie Emaranziana Cauduro (n. 21 luglio 1855) e sei figli, ma nel 1901 rientrano in Italia e il 5 novembre dello stesso anno si trasferiscono a Limena.

Singolare e variegata è la situazione migratoria dei Baggio che discendono da Luigi (1851-1925), figlio dei deceduti Matteo e Santa Casonato. Il figlio primogenito Ponzio Baggio (n. 11 maggio 1882) emigra in America in data imprecisata, il quartogenito Domenico (n. 22 giugno 1891) ripara in Svizzera seguito dalla sestogenita Maria (n. 8 aprile 1896) che si sposa a Zurigo nel 1924. Gli altri figli di Luigi e la moglie Veneranda Piva nel 1925 passeranno in parte a Camposamartino e prima ancora a Cittadella disperdendosi anche in altri paesi.

b)     Piccoli possidenti e artigiani

Assieme agli altri compaesani ai quali è rilasciato il nullaosta per la richiesta del passaporto in data 9 settembre 1887, troviamo l’intera famiglia dell’Industriante Luigi Barco (n. 1841) detto Balocco, che con la moglie Regina Morelato si era trasferito da S. Giustina in Colle a Villa del Conte e poi a Paviola. Il commerciante parte con tutta la famiglia costituita dalla moglie Regina Morelato (n. 1842) e dai figli: Antonio (n. 5 settembre 1869), Enrico (n. 9 marzo 1870), Felice (n. 26 giugno 1873), Amalia (n. 9 febbraio 1876), Maria (n. 7 settembre 1878), Carlo (n. 11 febbraio 1881) e Amabile Maria (n. 9 luglio 1884). L’unico a rimanere a Paviola è Marco Polo (n. 15 giugno 1820), l’anziano zio di Regina Morelato.

L’anno successivo partono altri contadini. L’8 febbraio 1888 s’imbarca per il Brasile la coppia formata dal Contadino Eugenio Zanzerin (n. 7 maggio 1841) figlio di Luigi e Angela Berti e la moglie Villica Giuditta Facco (n. 7 giugno 1844), ma Eugenio risulta morto in America il giorno 29 agosto 1905 e la moglie Angela rientra in Italia emigrando a Carmignano di Brenta il 15 giugno 1909.

Il 4 dicembre 1888 parte per il Brasile la famiglia del Contadino Raimondo Lorigiola (n. 29 marzo 1837), figlio di Ambrogio e Maria Scapolo, con la moglie Pasqua Pettenuzzo (n. 26 aprile 1848) e i figli Emilio (n. 28 marzo 1872), Giuseppe (n. 16 dicembre 1873), Virginia (n. 27 settembre 1876), Angela (n. 13 aprile 1878) e Adelaide (n. 3 aprile 1883). Quanto rimane del numeroso ceppo familiare rimane a Paviola.

Pochi giorni dopo, il 25 dicembre, lasciava la numerosa famiglia, composta da 21 individui, Luigi Torresan (n. 1 marzo 1863), figlio di Bortolo e Maria Conte. La discendente Màrcia Trazzi Lopez Baiao ricorda che Luigi arrivò a S. Paolo l’8 febbraio del 1889 dedicandosi all’agricoltura. Luigi era partito chiamato in America da parenti ed amici stabilendosi nella fattoria italiana di Rodolfo Crespi dove nel 1891 fu raggiunto dalla famiglia del fratello Giovanni Battista Torresan composta dalla moglie Luigia Giacometti e dalla figlia Appollonia Lucia, mentre a S. Giorgio rimaneva il terzo fratello Pietro. Fra Luigi e Pietro intercorse una nutrita corrispondenza negli anni ’50, ora conservata in copia nel museo dell’emigrazione di S. Giorgio in Bosco, che rappresenta un interessante esempio dei rapporti epistolari intercorsi fra le famiglie rimaste e quelle partite. I Torresan erano giunti a Paviola provenendo da Maser e stranamente sono qualificati con la professione di contadini, ossia di piccoli possidenti, nonostante la loro frequente tendenza migratoria. Il 25 novembre 1899 quasi tutta la famiglia rimasta a Paviola emigra a Camposampiero, dopo che alcuni individui erano defunti in paese o passati a Carmignano di Brenta, mentre negli anni Cinquanta alcuni discendenti di Pietro dimorano ancora a S. Giorgio in Bosco.

Fra i rari possidenti che lasciano Paviola compare Francesco Rocco (n. 18 aprile 1845), figlio dei deceduti Luigi e Giulia Pavin. Un’annotazione anagrafica specifica che il personaggio aveva ricevuto il nullaosta municipale il 19 agosto 1891, ma era partito quasi un mese dopo, il 12 settembre 1891.

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